sabato 19 luglio 2014

UN VIDEO POTENTISSIMO CHE RENDE FACILE COMPRENDERE A FONDO (WOW) TANTI DISCORSI GIÀ' SENTITI E LI RIMETTE IN UN ORDINE STRAORDINARIO



ATER TUMTI - Matias De Stefano (ragazzo indaco) - sub ITA



  • L'anima permette allo spirito di sperimentare la materia.
  • Lo spirito funziona con Magnetismo e Equilibrio/Geometria, l'Anima con l'Amore e la Sapienza. E' la stessa cosa, ma a un altro livello di vibrazione. L' AMORE inteso come magnetismo è movimento e unificazione. Solo quando appaiono le anime comincia il livello emozionale.
  • (45:42) Se non hai geometria ma hai solo irradiazioni di luce, non sei nel tempo, per questo tanto più usciamo dalla 3a dimensione tanto diminuisce l'importanza del tempo 
  • La terza dimensione è l'agglomerazione di tutte le altre dimensioni in una sola. In questo livello di integrazione, tutto quello che precedentemente abbiamo vissuto, sperimentato e generato noi stessi, lo vivremo tutto insieme qua. 
  • Il tempo è la barriera tra ciò che è fisico e ciò che non è fisico.
  • Lucifero uno dei maggiori Esseri di Luce dell'universo, tramite Michele, si prese l'incarico di accelerare l'evoluzione degli uomini ma a una condizione: che non ci fosse mai nessuna interferenza di Lucifero/Michele e in questo processo. Libero Arbitrio. Gli uomini decideranno quando, come e perchè. Ma il cosa già esiste. Quindi il Libero Arbitrio esiste solo dagli Angelicali in giù. Verso l'alto ci sono solo magnetismo e calore, non esiste il Libero Arbitrio. Il cosa è geometria e matematica.
  • (1:06:00) Siamo spiriti che devono sperimentare la materia. Come avviene? Con Dharma e Karma. Il Karma è il modo in cui scendo dall'alto alla materia. Mentre col Dharma posso solo salire, il Dharma è tutto ciò che ho imparato e che ho integrato, il Karma è tutto quello che mi è rimasto da fare, non è negativo. Sperimentazione e Integrazione: questa è la base, non siamo venuti qua a sradicare l'oscurità dal pianeta, né per vivere in un Universo di Pace e Amore, né per essere eternamente felici, siamo qua per sperimentare e integrare.
  • Quindi non esiste "errore" (in latino "peccato") se siamo qui per sperimentare! C'è solo opportunità di fare meglio la prossima volta.
  • (1:16:04) Tutti gli esseri umani, per il solo fatto di essere nati, tutti anche quelli di cui ci chiediamo perchè è nato?, sono qui perché hanno un progetto molto importante nella terra. Non dobbiamo "crederlo" ma "accettarlo".
  • (1:27:25) La compassione non è aiutare gli altri, o amare senza aspettarsi nulla in cambio. Compassione è accettare il processo degli altri e rispettare i loro tempi. 
  • (1:56:20) come nell'era della Vergine/Leone/Cancro abbiamo attivato la volontà e l'amore attraverso la sapienza. Nell'Epoca della Volontà (Toro/Gemelli/Cancro/Leone) abbiamo attivato la sapienza e l'amore attraverso la volontà, oggi nell'epoca di passaggio tra pesci e acquario (l'era del Fluire) attiviamo la sapienza e la volontà attraverso l'amore... il passaggio all'Amore è fare qualcosa, non perchè ti dicono di farlo ma (era dei Pesci) perchè tu senti che c'è una ragione per farlo e quelli che fluiscono meglio sono i giovani, tutti si ispirano allo stile adolescente. Il loro modo per cambiare il mondo è "sdraiati sul divano" proprio per rompere col sistema. Ci aspettano almeno 200 anni di adolescenza sociale. Si passa dalla Azione alla Non Azione.

mercoledì 29 gennaio 2014

CHE FINE HANNO FATTO I CESTINI DI MILANO?

Milano, 29 gennaio 2014
Da qualche tempo ho notato che nella mia zona stanno sparendo i cestini pubblici della spazzatura, con il risultato che la gente non sa dove buttare cartine e fazzoletti e persino i motorini vengono usati come surrogato.
Ho telefonato all'Amsa per segnalare la cosa e vi allego l'audio della registrazione della telefonata.
In sintesi è in corso una revisione della gestione dei rifiuti stradali. Siccome la gente si sentiva autorizzata a lasciare rifiuti ingombranti vicino ai cestini o addirittura alcuni buttavano la propria spazzatura riempiendo subito i cestini, AMSA e il Comune di Milano stanno "riorganizzando" i cestini pubblici, nel senso che li stanno ELIMINANDO QUASI TUTTI - lasciando solo quelli nei pressi delle fermate dei metro e delle stazioni - perché la nuova strategia è che LA GENTE DEVE BUTTARE I RIFIUTI A CASA SUA.
E tutto questo zitti zitti senza una informazione alla cittadinanza, anzi - testualmente – mi è stato detto "non è una cosa da comunicare o da mettere sui giornali, non stiamo mica cambiando il sindaco".
http://www.fima-arredo.it/gestlab/products/357/big_106T.jpgAh.
http://media.02blog.it/a/ams/amsa_01.jpgE in aggiunta chiedo: “Quindi invece che sostituire i vecchi cestini indifferenziati con nuovi cestoni differenziati ELIMINATE LA MAGGIOR PARTE DEI CESTINI DI MILANO e pensate di risolvere la situazione?” Risposta: si.
Ah. Ok, ci stanno pigliando per scemi.
Anche a un bambino risulta chiaro cosa sta succedendo: proprio mentre a Milano le tasse salgono in modo esorbitante, visto che la TARES che abbiamo appena pagato - più cara della vecchia TARSU - comprende anche la gestione dei rifiuti stradali e visto che Milano ha applicato la Mini IMU (a differenza di altri comuni limitrofi come ad esempio Sesto San Giovanni), ci chiediamo cosa stiamo pagando di più se nel frattempo tagliano i servizi più basici come i cestini stradali.
https://encrypted-tbn1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQZacFBZXD2dLkN0jAXSgCZSjbqbE8G01E41Ny_VwZKtaypowgaRgDove butteranno i milanesi di buona volontà la carta di un gelato, il pacchetto di sigarette finito, la lattina bevuta “on the go”?
Che l’Italia sia ancora piena di persone incivili che gettano sconsideratamente i rifiuti senza differenziarli o senza conferirli nel giusto modo è un fatto che dovrebbe spingere l’amministrazione ad investire per migliorare la situazione, non a disinvestire. Dove sono quei bei cestoni differenzianti di cui si sente favoleggiare? A Milano non sperate di vederne mai.
Milanesi e turisti preparatevi: o incrociate una fermata di metro o vi dovrete riportare i rifiuti a casa vostra, o sarete passibili di multa!
PS ma che politica lungimirante in previsione dell’Expo 2015 fare sparire i cestini nel 2014 J
Qui l’audio della gustosa telefonata con il call center di AMSA

Se anche tu non sei d'accordo con l'estinzione dei cestini di Milano 
1)      telefona ad AMSA 800 332 299 e fai registrare la tua lamentela lasciando nome e cognome
2)      scrivi una mail a: amsa@amsa.it
3)      stampa e attacca questa mail dove c'era prima un cestino per sensibilizzare i passanti
4)      stampa e attacca questa mail nella bacheca del tuo condominio e del tuo ufficio

5)      fai girare questo post tra i tuoi contatti via mail o sui social network

mercoledì 11 luglio 2012

Il mio ricorso allo IAP per il claim "Gioca il Giusto"


Ho letto ieri l’articolo di sul Fatto “Quando la pubblicità è istigazione a delinquere” e mi è tornato in mente a Febbraio ho presentato “da cittadina” un ricorso allo IAP (Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria di Milano) perché a sentire la Sisal concludere i suoi infiniti spot con “Gioca il Giusto”, mi ribolle il sangue nelle vene….

A norma delle procedure e dei regolamenti ho presentato il ricorso sul sito e ho atteso, poi dopo quasi un mese ho sollecitato e infine nel maggio scorso mi è arrivata la risposta. Il tutto “privatamente”, via mail, in quanto nella sezione online  non trovo traccia né del mio ricorso, né della sentenza del Giurì, forse perché i “ricorsi dei cittadini” sono meno importanti di quelli tra aziende investitrici…

Amici pubblicitari e non, fatevi questa lettura, che ne vale davvero la pena!


IL RICORSO

Contesto il claim istituzionale Sisal: GIOCA IL GIUSTO in quanto ingannevole (art 2), contrario alle convinzioni morali (art 10) e etiche legate al mondo del gioco e alle scommesse e chiedo che venga rimosso da ogni comunicazione tv e radio (qui un soggetto qualsiasi a titolo di esempio http://www.youtube.com/watch?v=lwVSc3uhgSw ).
Con il preteso intento di controbilanciare la propria stessa pubblicità che sollecita la gente a giocare di più, la Sisal conclude le sue comunicazioni con un messaggio che – apparentemente - sembra invitare alla morigerazione nel gioco.
Ma nella sostanza, attraverso le parole usate e il loro senso, la Sisal esce dai confini del gioco Enalotto, e conclude il suo messaggio veicolando un concetto di positività generalizzata relativo al mondo del gioco d’azzardo e delle scommesse in senso lato, incluso i casino online, le slot machines, ecc, con un claim che subdolamente vuole ribaltare completamente il senso comune legato al pericoloso mondo delle scommesse e dei giochi d’azzardo.
GIOCA IL GIUSTO conferisce una positività FASULLA e manipolatoria al concetto di gioco d’azzardo/ scommesse a tutto tondo (di qui l’ingannevolezza e l’intento plagiatorio che trascende il prodotto Enalotto) andando a sedimentare nei processi mentali del consumatore, una frase che MODIFICA LA PERCEZIONE DEL GIOCO (D’AZZARDO) in generale, attribuendo all’atto di giocare un valore positivo (il giusto!) come se giocare “un tot” fosse una cosa buona e giusta, desiderabile e augurabile,  lasciando intendere che giocare è come mangiare una mela che se ne mangi una al giorno tutti sanno che tiene il medico lontano, ma se esageri e ne mangi una cesta ti viene il mal di pancia.
Se il claim di Sisal è sostenibile, a quando “Fuma il giusto”, “Drogati appena quel che basta”, “Inquina pure ma senza esagerare”? “Gioca il giusto” vuole legittimare quel che pretende di voler moderare, in modo subdolo e malevolo. Nel bambino e nell’adolescente, futuro giocatore, ammanta il gioco di un valore positivo, lo predispone psicologicamente al desiderio del gioco facendolo sentire “nel giusto”. Insomma coi livelli di pressione di Sisal, un disastro dagli effetti imponderabili sul lungo periodo.
Il gioco d’azzardo, anche nel minimo investimento di una schedina dell’enalotto, non può essere collegato in alcun modo a valori positivi. Giocare non è “giusto”, e non esiste un livello “giusto” di gioco.  
Si sarebbe potuto dire "gioca senza esagerare". Come mai non è stato usato questo claim sul quale non ci sarebbe stato niente da ridire?
La pubblicità può lecitamente sollecitare gli italiani a giocare facendoli sognare su cosa potrebbero fare se vincessero, ma NON DEVE in alcun modo CONDIZIONARLI A PENSARE CHE CI SIA UNA SOGLIA DI GIOCO “GIUSTA”, non “accettabile” o “tollerabile” o “non pericolosa”, ma “buona e giusta”, benefica e addirittura auspicabile da ogni persona per il suo stesso benessere come il claim "gioca il giusto" suggerisce.

LA RISPOSTA

Desideriamo informarLa che il Comitato di Controllo, esaminato il telecomunicato in oggetto, non ha ravvisato elementi di contrasto con le norme del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Sebbene l’organo di controllo abbia apprezzato la disamina da Lei proposta riguardo al pay-off “gioca il giusto”, ha tuttavia ritenuto che tale lettura non coincida con quella prevalente nel pubblico. Si ritiene infatti che il claim non possa essere decodificato come espressione di un valore etico positivo, ma più semplicemente come “gioca entro i confini dell’accettabile”.
Le prefigurate analogie suggestive, ma incomparabili, con il fumo e la droga, non tengono conto che il gioco è un’attività lecita ed autorizzata dallo Stato e non ha quella sistematica e ineludibile pericolosità che ha invece il fumo; con la droga, la pericolosità e l’illecito sono pacifici.

Il caso pertanto è stato archiviato.

RingraziandoLa per la considerazione, porgiamo i nostri migliori saluti.
              
I.A.P. La Segreteria

AL CHE, CONCLUDO IL MIO TENTATIVO INVIANDO UN’ULTIMA MAIL
Sinceramente essendo lo Stato Italiano cointeressato alla vendita/consumo di sigarette, alcolici e del gioco d’azzardo (accantoniamo un attimo il discorso droga) mi pare di avere fatto dei paragoni molto calzanti!
Che direbbe il Gran Giurì se Tavernello o Bacardi o Heineken o Campari dicessero BEVI IL GIUSTO anziché BERE E GUIDARE NON VANNO D’ACCORDO? Dubito che la cosa passerebbe così, date le stragi del sabato sera, ma siccome i giornali non sono pieni di gente (giovane) rovinata dal gioco, ora come ora si preferisce “tollerare”. Ma è sbagliatissimo e i danni si vedranno sul lungo periodo!!!
Oltretutto mentre il detto popolare quantifica la “modica quantità” di vino che fa buon sangue (un bicchiere), nel claim “GIOCA IL GIUSTO” 
a)     non si fa riferimento ad alcun detto o sentiment popolare,
b)    si cerca anzi di creare quell’associazione mancante nella mente degli italiani che ancora non giocano (in particolare giovani generazioni) per POSIZIONARE il gioco come una cosa POSITIVA al pari della mela o del bicchiere di vino al pasto
c)     si lascia solo il “consumatore” a trovare la sua “giusta quantità” che qual è? 1 gratta e vinci al pasto per l’equivalente minimo di 60 euro al mese? E se uno gioca anche con le slot machines, quanto è il giusto? E se fa una puntatina la casino online? Dipende dal reddito o dal buon senso? Oltre quale soglia bisogna cominciare a preoccuparsi?  Insomma, il QUID diventa un fatto soggettivo e non oggettivo come nel bicchiere di vino! Attenzione che non sono questioni di lana caprina….
Sono stata una pubblicitaria in grandi agenzie internazionali per 29 anni e conosco perfettamente il sottilissimo crinale che sta tra un claim pienamente lecito e uno subdolo, negativo ma difficilmente contestabile. I signori della Sisal e la loro agenzia rientrano in questa seconda categoria e mi spiace constatarlo – con il supporto del nostro organo di autodisciplina.
I danni che la pubblicità ha fatto dai suoi albori saranno oggetto di studio delle prossime generazioni. In un momento di così grave crisi economica dare alle giovani generazioni l’insegnamento GIOCA IL GIUSTO è oggettivamente GRAVE, anche se al momento conviene tollerarlo.

ECCO LA LORO ULTIMA RISPOSTA

Gentile Signora,

facciamo seguito alla Sua comunicazione del 30 maggio scorso, per precisare che il Comitato di Controllo, pur avendo valutato le Sue puntualizzazioni in merito al messaggio pubblicitario in questione, seguita a ritenere che la comunicazione non si profili in contrasto con le norme del Codice.

Ciò ovviamente non toglie che, ai sensi dell’art. 36 del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale, “chiunque” vi abbia interesse conservi la possibilità di chiedere l’intervento del Giurì, secondo la procedura indicata nel nostro sito http://www.iap.it/it/istanze.htm.

Con i migliori saluti.
I.A.P. La Segreteria